Nel mondo dei Satanisti perbene

Recensioni Vito Tripi

di Vito Tripi

Il commissario Ermanno Sensi è uno sbirro fuori dalle righe, veste come un punk, tracanna red bull, odia alzarsi presto, detesta scartoffie e burocrazie e soprattutto ha un demone incastrato dentro Astaroth! Dopo il grande successo de L’ombra del commissario Sensi, Susanna Raule torna con una nuova avventura del commissario spezzino che puzza di zolfo a partire dal titolo Satanisti perbene. Nel milanese una ragazza viene trovata in un fosso, un omicidio come tanti, se non fosse per il tatuaggio di un demone che ha sulla schiena e i resti di un gallo nero morto. Tutto sembra rimandare ad un rito satanico pertanto la questura di Milano convoca un esperto nel settore il commissario Sensi, che di sette ne sa più che qualcosa essendo stato per parecchio tempo infiltrato nei Figli dell’Anticristo. Sensi si avvicina alle indagini col suo solito stile un po’ annoiato, tanto più che non ama rinvangare il suo passato di satanista né rimescolare nelle torbide acque di quel sottobosco esoterico, inoltre a tampinarlo e a dargli il tormento ci pensa l’antropologa Rosalba Wang! Contemporaneamente a La Spezia viene rapita una bambina chiamata Giulia pertanto il commissario rientra ben volentieri a casa, solo che omicidio e rapimento sembrano legati visto che una lettera anonima invita Sensi a trovare l’assassino della ragazza meneghina altrimenti non rivedranno più viva la piccola. Obtorto collo Sensi e la sua squadra, l’efficiente Rui, il tranquillo Tudini e il pittoresco Mainardi compiranno un’indagine su due fronti tra Milano, Torino e La Spezia, in mezzo a locali alternativi, satanisti omosessuali, tatuatori tra cui la giovane Zarina che affiancherà la squadra. Perché la minaccia non sembra riguardare tanto la bambina il vero obbiettivo è un altro e sembra venir fuori proprio dal passato oscuro del commissario…

Un thriller intrigante, con forti punte di sarcasmo e un pizzico di sovrannaturale ma per sapere qualcosa in più abbiamo sentito l’autrice Susanna Raule.

 

Come nasce un personaggio alla Ermanno Sensi?

Be', è un po' il "mio" tipo di personaggio: eccentrico, ironico, per certi versi estremo. Mi trovo meglio con gli antieroi che con gli eroi, ho sempre l'impressione che abbiano più cose da dire. Hanno debolezze che li rendono umani e particolarità che li rendono interessanti. E poi sono divertenti da far muovere, si ficcano in situazioni in cui un vero eroe non si metterebbe mai, ti consentono di spaziare...

A livello tecnico, potrei spendere molte parole su come creare un personaggio simile, ma nel mio caso la tecnica è qualcosa che applico in seguito, in fase di limatura. Sensi è nato così, da un impulso. Solo dopo ho pensato a come potevo fare per renderlo coerente. O, insomma, coerentemente incoerente.

 


Quando scrisse il suo primo libro pensava ad un seguito o ad un eventuale serie?

Sì. Avevo già scritto alcuni racconti con lo stesso protagonista. Mi trovavo bene a lavorare con lui e con la squadra di comprimari che avevo creato. Mi veniva molto naturale, come se fossero persone che conosco da sempre. Credo di avere ancora un po' di cose da dire su Ermanno Sensi e sul suo mondo. Quando non sarà più così, ovviamente, smetterò.

 

Lei è anche psicologa questo ha influito nella stesura dei suoi libri?

Relativamente. Credo che venire a contatto con diverse tipologie di persona aiuti, ma non ho mai preso spunto da un mio paziente per scrivere una storia. In realtà, sarebbe molto difficile farlo. A volte, quando discutiamo i nostri casi in equipe, qualche mio collega scherza dicendo "Ah, su questo dovresti scriverci una storia!". Nella maggior parte dei casi, però, i lettori percepirebbero quella storia come inverosimile. La realtà, a volte, è parecchio più strana di quel che è credibile!

 

Venendo a Satanisti per bene quanto la nostra cronaca nera, le bestie di Satana ad esempio, le è servita nel suo lavoro?

Ne ho conosciuti un paio, di quelli che sarebbero poi stati processati come Bestie di Satana. Prima che venissero arrestati, naturalmente, e in modo del tutto superficiale. Non posso dire di aver fatto particolarmente caso a loro, ma naturalmente ho seguito la vicenda. Alcuni miei amici che li avevano conosciuti molto bene erano sconvolti. Il satanismo non è solo questo, è ovvio. Mi sono documentata sui vari gruppi di satanisti assolutamente pacifici che ci sono nel nostro paese. È un tipo di idea che non mi appartiene e che non capisco, nel profondo, ma è sempre affascinante conoscere cose nuove.

 

Secondo lei come mai il lettore, in questo caso quello italiano, è così affascinato dal Male e dal lato oscuro dell'anima?

Ah, ma il male È affascinante. Ci dice qualcosa di noi. Pensi solo alle favole, alle storie orrorifiche per bambini, e a quanto ci piaceva ascoltarle, da piccoli. Temo che il vero male, quello di tutti i giorni, non sia altrettanto interessante, nonostante questo, siamo tutti morbosamente attratti dai fatti di cronaca più raccapriccianti. Ci fanno sperimentare i nostri confini. Provare il sentimento della comprensione per le vittime è facile - o, almeno, dovrebbe esserlo - provarlo per i carnefici è più complesso, eppure ci insegna qualcosa, ci fa riconoscere ciò che di terribile c'è anche dentro di noi. Lo guardiamo, ne restiamo scossi, magari impariamo a comprenderlo, chissà.

 

Il suo libro si snoda tra Milano, La Spezia e Torino a dimostrazione che il Bel Paese è un'ottima location per gialli e thriller?

In realtà, credo che sia buono come qualsiasi altro posto. L'importante è che l'ambientazione non resti uno sfondo, che parli come parlano i personaggi. Ogni luogo ha le sue particolarità. Ci sono cose che in Italia non puoi far succedere, ma molte altre potrebbero succedere solo qua.

Se fossi un'esperta di calcio, mi piacerebbe scrivere un libro ambientato durante i mondiali. Le persone che si affollano nei bar, la quiete irreale delle città durante la finale, gli scoppi di grida improvvisi a ogni mancato goal, le interminabili discussioni tra profani un po' in ogni luogo.

Non ci capisco nulla di calcio, quindi credo che non lo farò mai, ma anche questa è una cosa tipica del nostro paese e di pochi altri. Negli Stati Uniti sarebbe il Super Bowl, immagino. Anche di quello non so niente.

 

Cosa dobbiamo ancora aspettarci dal Commissario Sensi?

Ho proposto un nuovo libro alla mia casa editrice, la Salani. Vediamo.

 

TITOLO: Satanisti per bene

AUTORE. Susanna Raule

EDITORE: Salani

PREZZO: 14,90

PAG: 347

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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