Un portiere senza rete...ad evitare ogni giorno il pensiero di te...
poi senza accorgermene scrivo e faccio autogol...
Come diceva quella vecchia canzone?
"Da quando non ci sei non mi succede più di ridere per niente come quando c'eri tu".

Ora, io non lo so che ci farò in una nuova cucina verde mela...tutta da sola.
Eppure ho abitato tanti anni da sola prima di te.
La mia casa in Germania aveva un pavimento in legno colore del mare,
e gli amici tedeschi sorridevano divertiti dei divani bianchi
e delle mie conchiglie nella coppa di cristallo sul tavolino del salotto.

Ma guai a chi mi toccava la mansarda nella quale dipingevo,
soffermandomi ad ammirare gli scoiattoli dalla finestra.
Sorridevano pure di questo,
fra le mie lasagne e gli appunti ed i tentativi ben riusciti
di cucina internazionale,
mentre cantavo felice da soprano nel coro un brano portoghese
di cui non capivo un accidente ma che mi piaceva molto.
Sono matta, io. Non so, non lo capisco.
Non me ne frega tanto, ho troppo da fare.

Certo, il colore verde mela è rilassante e luminoso, allegro e fresco come piace a me.
Il nostro divanetto non ci sarà più, ne ho comprato un altro, molto più carino.
Ho fatto buttare a terra delle pareti, pare tutto più grande,
anche i bagni e la ceramica non sono più gli stessi...
sai, abbiamo persino una doccia con la cromoterapia, se ci annoia la vasca.
Lo sai che sono fissata con i colori, non farci caso.

Non so perché ti dico queste cose senza senso,
forse è che ho bisogno di attaccarmi all'oggi
illudendomi d'amarlo per non soffrire d'un tempo che non c'è più.

E più la primavera stenta ad arrivare
e più il mio cuore si scioglie come un gelato di fragola e macchia d'estate tutti i foglietti.
Insomma, scriverò con più colori attorno e più comodità. Questo è.
Sono un papavero sotto la pioggia, io.
Somiglio forse ad una simpatica arancia candita dentro un barattolo nuovo.

Ho staccato quei disegni dal frigorifero, assecondando la lapide stabilita
da chi credette di conoscermi.
Senza i tuoi pezzi di pc sparsi per casa mi sento in disordine.
Sei stampato sulle mie labbra
di fragole e sale
mentre apro le finestre all'azzurro di ogni giorno.
Spesso non ha colore...
ma mi sforzo così tanto che lo faccio diventare sempre azzurro, in un modo o in un altro.

Spero che stai bene, anzi, ne sono sicura.
Siamo come la gramigna forse, resistiamo su ogni terreno, noi.
Sì, è bello anche lui, certo.
Un bacio. No, questo cancellalo.
Come sai fare tu.

Era solo un'altra pennellata, in fondo, fra le tonalità della vita.
Non posso amare uno che non mi conosce ma lo crede.
Uno che s'impone un voto, e poi si abitua a pensare sia stato giusto.
Ma dai.
Mi sa di Campo dei fiori.
Volevo una famiglia
con la quale potevo parlare, non l'Inquisizione.
Mi dispiace perché
in realtà credo che non lo sia affatto, anzi.

Adoro i fiori di zucca e la caccia ai granchi ad Ognina...
eppure nella vita capita che a volte ci si laceri l'anima senza un vero motivo.
"A menti è un filu i capiddu" ("la mente è un filo di capello").
Io muoio dentro i ruoli imposti...
soffrii di insofferenza ad un certo punto, che ci posso fare?
Ma l'avrei superata se fossi stata ascoltata, almeno una volta.
In fondo era solo una piccola onda nera, non c'era nulla di vero sotto.
Siamo stati felici fin quando mi hai lasciato libera di sperimentare chi sono.
Poi, ad un certo punto, ebbi paura e mi bloccai.

Modifica a tuo piacimento, scordati, raccontati tutto quello che vuoi.
Le altre faranno di tutto per sembrare più adatte e più in gamba di me.
Troppo veloce la vita per capire.
Va bene così.
Sto cominciando a pensare che forse è vero quell'antico detto siciliano...
"U pisci ro mari è destinato cu sa manciari"
(traduzione per i non siciliani:
"Il pesce del mare è già destinato a chi se lo deve mangiare"),
forse mi aiuta pensare così.

Eppure so che, per assurdo, siamo la storia più pulita del mondo, io e tu.

Pare ridicolo ma, quando i ladri hanno portato via tutto, i ricordi di famiglia più cari,
il mio cuore m'ha dato la conferma d'una cosa che sospettavo da tempo:
il mio vero tesoro io ce l'avevo fra le mie braccia.
Ma era tutto così veloce!
Spesso la mia vita è più veloce di me.

A volte fingevo di non andare caratterialmente d'accordo con te perché non so...
per difendermi, dal fatto che ti stavi prendendo tutto il mio cuore.
Troppo, troppo te ne prendevi...
temevo quasi non me ne restasse poi neppure un pezzetto per me.
E io ero stata sempre un tipo indipendente.

La verità è che i capelli li ho tagliati
perché non sopportavo i miei riccioli senza le tue mani in mezzo.

Elena Condemi

httpv://www.youtube.com/watch?v=S0YaqiTjbwQ

Elena Condemi
Elena Condemi
So solo che mi emozionai incontrando per caso un'Olivetti a casa di mia nonna, e non riuscii a lasciarla più. Pareva conoscermi meglio di chiunque altro. E la conservo tutt'ora, proprio come si fa con la propria vecchia e fedele bambola, con la stessa tenerezza... "Lo sviluppo dell'anima è come una poesia perfetta: ha un'idea infinita che una volta realizzata rende ogni movimento pieno di significato e di gioia." Tagore "Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura." Alda Merini "Non ho scritto secondo ragione, Né per fuggire un destino oscuro, Ma per sedurre le stagioni E piacere all’ineffabile azzurro, E per possedere ogni giorno, Senza smarrimento, senza rimorso, E sino al momento della mia morte, Dei diritti infiniti sull’amore..." Anna De Noailles

Suoi ultimi post

9 Commenti

    • Grazie Karen:)))

  1. Speciale! ...... :))

  2. "La verità è che i capelli li ho tagliati
    per­ché non sop­por­tavo i miei ric­cioli senza le tue mani in mezzo."
    Bella

  3. elenuccia.. come al solito.. mi fai pensare ai freschi e dolci agrumi estivi... quel che scrivi è dolce allo stesso modo.... MI PIACEEEEEEEEEE__

    • Grazie a tutti, di cuore:))

  4. C'è ogni volta qualcuno dietro ad un solo pensiero, figurarsi a ridosso di una storia scritta.

  5. ti stavi pren­dendo tutto il mio cuore.
    Troppo, troppo te ne pren­devi…
    temevo quasi non me ne restasse poi nep­pure un pez­zetto per me.
    E io ero stata sem­pre un tipo indipendente.

    ma poi l'indipendenza che fine fa?
    Bel pezzo Elena.


Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commento *
Name *
Email *
Sito

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.