Galleggia questo mio corpo sulle tue dita tese, appese al seno
il desiderio si fa foce, biforcazione come due gambe aperte soffici
pallide nel loro avvinghiarti, sono una fame contratta come virus
l'ombra di un bacio, quando il collo si slancia sulla tua carne
e senti il respiro mio/tuo affrettarsi sulle curve e nei vestiti a terra
mi trema il polso ad ogni tuo arricciarmi, tengo le punte delle dita,
le mie, sulla tua pelle/schiena tesa e sarà inverno, nel poco dopo domani.
Morfea
[io vado verso.
e non tremo scendendomi]
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