filo spinato

Poesie lucap

Le mie cento solitudini che non sai capire, che non riesco a disegnare
come città abbandonate bombardate dai tuoi occhi, le tue aspre lontananze.
Mi divora la tua assenza mi divora la tua essenza
i tuoi occhi di vetro, il ghiaccio che rimane sul fondo del bicchiere
perso nella pioggia di un mattino c’era scritto il tuo nome
nel cielo tra le mie mani e i tuoi occhi c’era scritto il tuo nome.
E lo cancelli a poco a poco, e non arrivi mai
e lo cancelli a poco a poco e non arrivi mai.

Quando ci mettevano il cappio al collo e ci buttavano sulle brandine, nude
insieme a cocci immondi di bottiglie
per favorire l’autoannientamento, per favorire l’autoannientamento.
Quando gli infermieri bastardi
quando gli infermieri bastardi ci sollevavano le gonne putride
e ghignavano, ghignavano verde, era in quel momento preciso
che volevamo la lapidazione che volevamo la lapidazione.
Quando venivamo inchiodati in un cesso per esser sottoposti alla Cerletti,
era in quel momento che la Gestapo vinceva e i nostri maledettissimi corpi
non osavano sferrare pugni per la resurrezione degli uomini.
ma la Gestapo noi, adesso,
la Gestapo noi adesso vogliamo colpirla, vogliamo instaurare la ghigliottina,
noi balliamo sui ghiacci con tutta la forza aerea del dolore
noi balliamo sui ghiacci con tutta la forza del dolore,
noi balliamo sui ghiacci, e sul nostro dolore.*

 

Nella notte buia sospesa tra l’immenso e la follia
quando hanno attraversato il tuo corpo con l’elettricità
e poi lo hanno inchiodato legato inchiodato
legato ai muri bianco sporco di un altro ospedale
mi dicevi che tutto passa, tutto passa come gli aerei
come l'inverno come la pioggia come le tue labbra,
e mi dicevi che tutto passa.
i fiori selvatici che resistono all’inverno, oltrepassano l’inferno.
E nemmeno il vento ci piegherà.
Nell’attesa di un qualcuno che non arriverà mai.

*(La parte in corsivo è da Alda Merini, "Vuoto d'amore")

lucap
lucap
Luca Pizzolitto nasce a torino, il dodici febbraio millenovecentottanta.

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8 Commenti

  1. molto bella , mi piacciono le immagini che riesci ad evocare...

  2. mi piace questa unione fra i versi di Alda Merini e i tuoi...

  3. grazie,

  4. adoro come scrivi...e alda...grazie.

  5. Ma io ho visto qualcos'altro...

    • c'è sempre qualcos'altro. te che ci hai visto?


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