Mi suona una marcia regale scortata da un vento maestrale,
l’atroce dubbio mi assale è come un debito virale,
se premi il tasto entri nel mondo surreale, così arrivi primo alla porta artificiale.
Scalda la mente è solo un affare di tonache marroni pronte a lucidare
le ali del palazzo che intrappolano il pazzo.
Tra milioni di bagliori con le maschere ed i fiori e l’anello e pure i cori.
In un giorno esasperato il fumo bianco hanno mandato,
affinchè noi si sapesse chi salisse sul calesse.
Il bassotto si è infiltrato, il tedesco si è insidiato,
con la maschera di argilla striscia peggio di un’anguilla.
Ha le mani piccoline e lo sguardo poco incline,
gioca con le bamboline e ricama le magline,
fa i discorsi sulla piazza e dispregia poi la razza,
tanto bravo a far sermoni e sparare cazziatoni,
tira in ballo la famiglia e si farebbe anche tua figlia,
tira in ballo la divisione e si stringe il tesorone,
tira in ballo la morale e ci cambia poi il finale.
Il miracolo può fare che smettesse di parlare,
senza più tirare balle si levasse dalle palle.
Ahahahhaha... con allegria affronti un tema delicato, molto delicato...
😉
Si farebbe anche suO figliO. Non fa rima, ma quando uno è omofobo ce l'ha con se stesso! (dico bene o ho ragione???) Brava!
...mah...troppo facile.
Sparare a vuoto sul Papa è uno sport molto in voga e inutile.
Cmq passo sempre volentieri tra i tuoi versi, anche quando stridono un poco nelle mie orecchie.
Ciao.