-Quel Carlos, il messicano, mi sembra un ragazzo in gamba, vero Anna?- Anna non mi rispose, si limitò a sollevare gli occhi dalla rivista di moda che sfogliava meccanicamente, concedendomi uno sguardo enigmatico per qualche secondo, poi proseguì a girare le pagine.
Continuai -Prima, mentre eravamo seduti qui, mi ha raccontato un po’ di vicende della sua vita, dei suoi viaggi, dei suoi parenti sparsi per il mondo. Mi ha detto che ha lavorato come rappresentante per grandi maisones d’orologeria svizzera, inoltre mi ha confidato che ha una figlia con una donna elvetica da cui è divorziato. Parla quattro lingue, spagnolo, inglese, tedesco e ital…-
Anna, che conosceva Carlos già da un po’, non mi fece neanche finire di parlare e rispose attaccando subito -Intanto io so che ha fatto solamente l’addetto alla vendita in un (precisando ed evidenziando questo “un” con il tono della voce) negozio di orologi in Svizzera. Per quanto riguarda i parenti non so niente e la moglie e la figlia le ho viste un paio di volte solamente quando lui portò con sé in vacanza la bambina e poi la moglie venne a riprenderla.
Inoltre a proposito delle lingue che parla, lo spagnolo è la sua lingua madre e l’inglese si parla come seconda lingua anche in Messico, il tedesco l’ha imparato dalla sua ex moglie e l’italiano lo parla da quando lavora qui in riviera, per giunta mischiandolo ancora al suo spagnolo-
Non comprendevo perché ci mettesse tanto astio mentre parlava di Carlos che a me pareva gentile e disponibile. Anna finì la frase con un sorriso sarcastico che non mi diede beneficio di replica.
Insomma sto Carlos deve essere uno che fa impazzire le donne...