Sono passati tanti anni ormai che non conto più le scatole
di clozapina e di litio che ho buttato giù.Tossici compagni
dei miei giorni che potevo pranzare con gocce di serenase senza
avvertire la differenza con un piatto di pasta.
Salti emozionali in una realtà non mia,lo ribadisco non mi somiglia,
rifugio dei miei sogni e intercapedine nel muro della mia anima,
dove nascondere un piccolo foglio di carta con pochi nomi scritti sopra,
che mi ricordassero chi ero.
Distorte visioni e muri bianchi su cui appoggiarsi,guardando quelli che
pensavo stessero veramente male,in preda a crisi mistiche o totalmente
assenti che il mio fallato sistema nervoso a confronto era paragonabile
a quello di un neonato.
Allucinazioni,alieni e mostri impersonavano gli infermieri che schiamazzando
giocavano incuranti a calciobalilla mentre mondi infiniti si spalancavano
davanti alle nostre menti sfuocate o semplicemente sintonizzate su frequenze diverse.
Pesante era il mio corpo,un fardello da trascinare,contenitore di me,che potevo
occupare tranquillamente uno spazio più piccolo,tutto è relativo,il problema
è che le persone oscillano in un diapason comune mentre qualcuno è più vero
sotto le sembianze di un oscilloscopio impazzito,proiettore di amore sotto
altre forme,tenero e indifeso fiore strappato come un'erbaccia.
Adesso mi sento leggero,sono lontane le immagini sbiadite di quei posti immaginari visitati,
ma col pensiero.Chiari e limpidi invece i volti dei miei compagni,cavalieri antichi,
improvvisati Gesù,apocalittici terroristi e mimi muti vi porterò sempre con me perchè,
come dice Grazia Di Michele:"Solo i pazzi sanno amare".
Nessun commento ancora, aggiungi la tua opinione!