Oggi ho pensato che volevo parlare con qualcuno, ma non mi veniva in mente proprio nessuno di tutte le persone che conosco e ho conosciuto, allora ho provato a ricordare qualcuno che è morto, perché di solito i morti sembrano sempre migliori per il solo fatto che non ci sono più; poi ho capito che non era quello il punto, che non era questione di persone migliori o peggiori, o del bene che posso avergli voluto o che gli voglio. Era qualcosa di più… il bisogno di parlare con qualcuno che abbia imparato a vedere il mondo esattamente come me. Allora mi è venuta in mente la teoria di molti mondi… quella secondo la quale esiste un’altra dimensione dove un altro noi potrebbe aver fatto scelte diverse, e allora eccoti qui, l’altra me, quella che forse vive in un altro universo quasi uguale a questo, che fino ad un certo punto almeno ha vissuto le stesse identiche cose che ho vissuto io. Quella che è partita, almeno, dallo stesso punto. La bambina che ero.

Non ti ho pensato spesso,o forse troppo, non saprei dirlo, chissà tu che fai adesso, se sei riuscita a laurearti, se sei andata in Tibet a vedere quel monastero, chissà se tu fai la giornalista o la ballerina alla fine, oppure hai preso una strada del tutto diversa e magari sei felice lo stesso. Chissà cosa risponderesti se ti chiedessi chi è la persona che hai amato di più al mondo… o se la stai ancora cercando, chissà se ti sei sposata con il tuo primo amore o sei scappata prima e giri per il mondo. Chissà se ce l’hai un figlio o una figlia… vorrei sapere se scrivi ancora o vai di troppo di corsa, se sei sopravvissuta oppure tu non ce l’hai fatta.

Chissà se sei diventata una che dice le cose in faccia o ancora passi le ore davanti allo specchio a provare a tirar fuori le parole giuste per non ferire nessuno. Chissà se sai dire quello che vuoi o aspetti ti sia servito su un piatto d’argento. Chissà se dormi ancora a pancia sotto con la mano sotto al cuscino o hai ancora paura del buio. Se leggi ancora le carte o anche tu hai smesso di credere a tutto. Se chiudi gli occhi e sei arrabbiata riesci ancora a far piovere tu? E quella magia che sentivamo dappertutto… ne hai trovata almeno un po’ in qualche posto?

Chissà se tu hai riempito tutti quei silenzi o ancora passi le giornate davanti alla finestra a guardare la piazza… chissà se tu vivi ancora in quella casa che a me ancora manca così tanto…

Sai io qui ho inciampato spesso, e non dico che ho sbagliato tutto ma a volte ho pensato che avrei potuto fare altro o farlo in un modo diverso.

Mi ha cambiato la vita mentre cercavo di cambiarla, ed è cambiata anche lei insieme a me fino a non sapere più quasi quello che davvero volevo.

Sono cambiate le priorità, alcune in meglio, ma in fondo sono sempre io, e non so se è proprio questo il guaio.

Sai il mio mondo adesso sembra guasto. Ci sono ancora le mezze stagioni ma le persone non si guardano quasi mai in faccia, hanno paura ad abbracciarsi e il mondo è diviso in buoni e cattivi ma a me sembra sempre più che i veri buoni siano quelli che sono considerati cattivi.

Dicono che c’è stato un virus che ha cambiato tutto e ci ha decimati, no non siamo morti tutti, ma non siamo più gli stessi.

Pensa che strano, la maggior parte di quelli che stimavo ora sono quelli con cui non parlo più o evito volentieri di farlo, quelli di cui dubitavo maggiormente mi sembrano i migliori.

Qualcuno dice che è il mondo all’incontrario. Credo che abbia ragione. Ci sembra di camminare a testa in giù e alla tv dicono che piove mentre fuori c’è il sole e la gente guarda fuori dalla finestra, e lo vede il sole, ma prende l’ombrello per uscire e li senti parlare senza guardarsi in faccia e si dicono: ‘speriamo questa pioggia smetta presto’.

Gli adolescenti qui non vanno più a ballare, le discoteche quasi non esistono, e le feste in casa sono passate di moda qualche decennio fa.

A scuola non si fanno più i temi, ora quando c’è un compito in classe c’è la prova di comprensione del testo. Cioè prendi un buon voto se capisci quello che la società vuole che tu capisca.

Ti ricordi quanto ci piaceva fare i temi? Li scrivevamo per tutta la classe.

Poi Valeria quel giorno disse: ‘Ho capito come fai! Non hai paura di scrivere quello che pensi davvero.’ E prese un dieci quel giorno.

Oggi se ci provi nessuno ti da un dieci.

Ci abbiamo provato per un po’ a fregarcene, a farci la nostra vita non ascoltandoli, poi a ribellarci, ma qui va di moda la disobbedienza civile ed è talmente civile che non cambia mai le cose. E alla fine ho l’impressione che tanti si sentano stanchi. Hanno fatto l’impossibile per essere rimessi nella lista dei buoni poi hanno capito che proprio non ci volevano avere niente a che fare e allora si sono inventati un mondo dentro il mondo in cui leggono vecchi libri, guardano film, escono solo per andare al supermercato e pensano al mondo com’era prima, che non è mai stato perfetto, ma sai come si dice sempre, poi alla fine si stava meglio prima.

Qui conta solo quello che va di moda, per esempio va tanto di moda l’uguaglianza, ma nel senso che dobbiamo essere tutti uguali e pensarla allo stesso modo se no finisci nella lista dei cattivi.

Chissà se nel tuo mondo le cose sono andate meglio. O semplicemente tu magari ti sei almeno trasferita che so... in Svezia, o su un’isola lontana dove c’è sempre il sole e alla tv non dicono sempre che piove.

Vorrei sapere che ce l’hai fatta, che non hai dovuto faticare troppo e versare troppe lacrime, vorrei sapere che sei sopravvissuta. Magari da te è andata pure peggio, c’è stata un’apocalisse zombie però voi sopravvissuti li avete sconfitti tutti e avete creato una nuova società, migliore e giusta.

Uno dei miei scrittori preferiti dice che ci vorrebbe una Repubblica fondata sul Talento. Ecco, pensa che meraviglia sarebbe stata se fin da piccole ci avessero aiutato a capire cosa ci riusciva meglio e ci piaceva di più. Tu saresti stata una ballerina formidabile, ne sono certa.

E sicuramente avresti smesso di avere paura del buio o di dire alle persone le cose difficili da dire.

In un mondo così tutto funzionerebbe alla perfezione perché ognuno farebbe benissimo il suo lavoro, e con il sorriso sulle labbra, e il debito pubblico svanirebbe in un lampo.

Senza frustrazioni personali non ci sarebbe bisogno di dire alla gente che piove quando c’è il sole e anche se piovesse si canterebbe sotto la pioggia, come in quella pubblicità del profumo che tutti cantavamo alle scuole medie.

Chissà se qualcuno ti ha tenuto la mano quando hai avuto paura o se sei diventata così coraggiosa da non averne bisogno.

Ci sono delle persone che non conosci ora con me, sono certa che le ameresti alla follia. E poi ci sono persone che conoscevi che non ci sono più e mi mancano da impazzire a volte, chissà se da te sono sopravvissute e sono proprio loro a tenerti la mano adesso.

C’è qualcuno che conoscevi ma non riconosceresti e ti chiederesti come è potuto cambiare tanto.

Chissà se stai bene, se ti hanno permesso di conservare un po’ di quella bambina e se tutti quei sogni che avevamo li hai annaffiati e custoditi, io ho fatto del mio meglio per te, ma non ci sono sempre riuscita, però non ho mai mollato, e non lo farò nemmeno ora.

Karen Lojelo
Karen Lojelo
Karen Lojelo, nasce a Roma il 25 giugno del 1976. Ha pubblicato 'L’amore che non c'è' romanzo 2008), la raccolta di poesie 'Binario 8' e 'l'ebbrezza del disincanto' (romanzo 2012). Nel 2013 è andato in scena uno spettacolo teatrale scritto da lei: Riflessi con la regia di Virginia Pavoncello. Nel 2018 è uscito il romanzo 'Non ti scordar di te' edito da Viola editricee vincitore del premio speciale della giuria al concorso internazionale Montefiore, subito dopo 'Margherita' una raccolta sui generis di racconti e monologhi su questo personaggio immaginario e dedicata alla sensibilità femminile. A novembre 2018 viene pubblicata una nuova edizione indipendente rivisitata e corretta di 'Binario 8', poesie strettamente collegate con i racconti di 'Margherita'. A breve è prevista anche l'uscita di un'antologia di racconti da lei curata con la partecipazione di altri scrittori tra cui nuovi autori e nomi noti. Gestisce un sito multi autore che promuove la scrittura e l’arte in tutte le sue forme //www.wordshelter.it/ Il suo sito personale //www.karenlojelo.it/

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