Quando finisce un amore...

Racconti Maria Musitano

Anna ancora dorme, avvolta nelle lenzuola come un bozzolo. La guarda con distacco. All’inizio questa sua mania di coprirsi anche in piena estate, lo faceva sorridere. La faceva apparire ai suoi occhi indifesa, come una bambina dal bisogno inconscio di essere abbracciata e tenuta stretta.

Ora lo infastidisce. Sono tante le cose che non sopporta più in lei. Quelle manie a cui non riesce a rinunciare, a cui si lascia andare e fanno parte di Anna da sempre, da prima che incontrasse lui. All’inizio erano quasi divertenti, come un segno di riconoscimento che la rendevano diversa dalle altre, dal resto del mondo. La rendevano unica.

Come controllare il bicchiere nel quale versa l’acqua per essere sicura che sia adeguatamente pulito, come lasciare un goccio di caffè nella tazzina per paura di berne il fondo. Come non riuscire ad andare a letto se prima non si è pettinata i lunghi capelli contando i colpi di spazzola e se perde il conto ricominciare da capo fino ad arrivare a 50.

Ogni suo gesto fa parte di un rito antico, nato forse insieme a lei, del quale non è in grado di farne a meno. Automatico come il cancello del garage. Ogni giorno ci sono dieci, venti gesti che ripete abitualmente senza nemmeno rendersene più conto.

Lui invece li nota tutti.

Ora quella diversità lo turba, lo innervosisce. Non sono più gesti che la contraddistinguono rendendola unica.

È seduto accanto a lei. Vorrebbe srotolarla e riprendersi le lenzuola che per 10 anni gli sono state private. Riappropriarsi di qualcosa che ora vede come un furto perpetrato a suo discapito. Se non avesse dormito tante notti scoperto forse la sua bronchite avrebbe avuto un decorso diverso. Forse.

Il fastidio cresce. All’inizio lo viveva con un senso di colpa. E per giustificarla  cercava di mettere a fuoco le sue manie. Ma Anna non la batteva nessuno.

Una settimana prima in ufficio si è ritrovato a dividere a metà un foglio. Sulla sinistra ci ha scritto i pregi, sulla destra i difetti.

Dopo averlo compilato la disparità fra le due metà era enorme. Vinceva la destra.

Ha deciso di lasciarla. Di andare via e ricominciare lontano da abitudini malsane che lentamente hanno preso il sopravvento su ogni cosa. Come un muro che ha diviso la coppia perfetta dell’inizio. Un amore morto a colpi di spazzola, a fondi di caffè lasciati nella tazzina, soffocato dalle lenzuola, nascosto dietro la macchia di un bicchiere.

Forse però non è colpa di tutte quelle manie se la storia idilliaca di un tempo è stata sepolta sotto cumuli di macerie.

E lui vorrebbe davvero capire cosa è successo.

Capire quando c’è stato il punto di non ritorno.

In tutte le coppie con il tempo i difetti si accentuano, ma si impara a conviverci.

Lui non ci riesce. Forse è un suo problema, ma possibile che Anna non si accorga di niente?

Una giornata passata insieme lo porta all’esasperazione. A partire dalla mattina al risveglio quando sorseggia rumorosa la sua tazza di caffèlatte (lasciandone sempre il fondo) a quando si fa la doccia e si dimentica di pulire lo scarico dai lunghi capelli nonostante i 50 colpi di spazzola. Per non parlare della sfera sessuale: quello che una volta viveva come giochini erotici ora non lo eccitano più. Il trovarla vestita di tutto punto con lingerie nuova e perfetta, comprensiva di culotte, reggiseni di pizzo, calze autoreggenti influiscono negativamente sul suo desiderio e il suo pene a fatica riesce a svolgere il suo compito.

Compito. Obbligo. Dovere.

Possibile che Anna non si accorga che la passione non c’è più?

Dove ciò che conta è raggiungere meccanicamente un orgasmo che lascia vuoti sempre più ampi fra loro.

Come se in quel letto a due piazze ci fosse un intero universo a dividerli.

Si alza dal letto. Senza passare dal bagno si veste con le prime cose che gli capitano a tiro. Un senso di claustrofobia che gli fa mancare l’aria. Un terremoto improvviso che fa tremare il pavimento.

Scappare. Andare via. Nessuna spiegazione. Correre lontano. Cercare aria. Tornare a respirare.

Anna apre un occhio e ancora addormentata gli chiede dove va.

“A comprare le sigarette!”

Solo che lui non ha mai fumato.

M.M.

Maria Musitano
Maria Musitano
Ritrovai il mio cuore nascosto sotto un cespuglio.

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20 Commenti

  1. l'amore finisce oppure non era amore? l'eterna domanda che mi assale...

    • ma... facile dire, mi sbagliavo non era amore... non so. Se non era amore poi, vuol dire che di amore ci capiamo ben poco e usiamo questa parola senza onor di causa... però amica mia sai bene anche te che questa domanda assilla da sempre anche me... e sai anche che non ho trovato ancora la risposta... ma forse come dice N.A. non c'è... forse... mmmm....

      • c'e' una differenza sostanziale. quando mi innamoro veramente la difficolta' piu' grande e' capire se mi sta succedendo veramente. convincermene. sono uno scettico. e quella e' un'esperienza travolgente e sconvolgente. non si possono avere dubbi. se ci sono dubbi era una cantonata. (non che poi innamorarsi veramente non sia una cantonata... :D)
        ma non posso credere che guardando alle vostre storie non sappiate dire quali amori sono stati grandi e quali sono pssati come passa carnevale.

  2. Si esce sempre di scena andando a comprare le sigarette...

    l'amore finisce come inizia, non è tanto una quetsione di rarità, quanto di ripetitività.

    Oddio...a volte non saprei...

    N.A.

    • mi piace immaginarmelo che esce a comprare le sigarette... lo so è un classico, ma ne sono affascinata da sempre... qualcuno sa dirmi poi perché?
      Probabilmente hai ragione tu, non c'è un perché. Nessuna motivazione di come finisce un amore...
      sul come inizia... beh pare sia un discorso puramente chimico di odori, affinità. insomma fatti l'uno per l'altro...
      ma poi, anche se tutto è magico all'inizio c'è la fine.
      Beh, io mi scervello nel chiedermi perché le coppie scoppiano oggi più di ieri.
      Insomma se mi guardo intorno mi accorgo che la famiglia dalle basi solide, felice e innamorata amo di pubblicità del mulino bianco è una utopia...
      tranne qualche rara perla.
      Perché?
      Dici che non c'è?
      E la chimica iniziale quella degli odori, delle palpitazioni ecc. ecc.?

      • Credo sinceramente che oggi le coppie scoppiano più di ieri perchè il limite di sopportazione e di noia è cambiato notevolmente rispetto ai racconti dei bimbi più grandi di me.

        L'evoluzione ci ha modellato scarsamente pro e fondamentalmente contro...almeno, credo anche da questo punto di vista sentimantale.

        Nasce più spesso amore come muore...e non riconosciamo più nemmeno se è vero o no.

        Esistono anche le perle rare...( molto rare )....

  3. Ma perchè è sempre l'uomo che va a comprare le sigarette..?
    eppure conosco più fumatrici donne che fumatori uomini..
    ;-))
    Mariella cara.. l' abitudine, la noia e l'indifferenza sono il campo minato che una coppia è costretta ad attraversare anche più volte durante un matrimonio o una convivenza.. o si arriva dall'altra parte assieme sani e salvi o si salta per aria tutti e due.. a meno che non ci sia un tabaccaio vicino..
    😉

    • jan, io ho 3 convivenze alle spalle. e non ho MAI tenuto la casa. sono sempre stato io quello che va a comperare le sigarette (e chiede al tab se per caso sa di un appartamento in affitto.)

    • nell'immaginario collettivo è l'uomo che se la svigna... 😉
      anche se è solo un luogo comune.
      L'idifferenza, la noia, l'abitudine sono inevitabili, ma quante sono le persone che arrivano sane e salve dall'altra parte? L'idea che mi sono fatta è che siano sempre di meno. E si che negli ultimi anni di tabaccai ne hanno aperti un casino e ovunque ci sono gli automatici...

  4. si, e magari Anna manco se lo ricorda che non fuma
    mah... all'inizio ho pensato a quella canzone di battisti che cantavano quegli sfigati negli anni credo 60... faceva tipo:"cara, son le otto di mattina e tu ancora stai dormendo. ho gia' fatto le valige e adesso sto scrivendo uesta lettera per te ma non so che cosa dire. e' difficile spiegare quel che anch'io non so capire ma tra poco mene andro' e mai piu' ritornero'... etc etc". per il resto...

  5. ...a prescindere dalle infinite bnalita' che si possono scrivere e dire sull'argomento (in genere la gente dice quello che gli conviene) l'amore e' una cosa, e stare insieme ne e' un'altra. non necessariamente i due eventi convivono. e quando accade non necessariamente convivono felicemente. perche' amare e' una cosa, stare inseieme ne e' un'altra ed essere felici ne e' ancora una terza e diversa. inoltre se per l'essere felici, ho notato, e' utile mettersi di buzzo buono e per lo stare insieme e' INDISPENSABILE operare una scelta, per l'more non c'e' scelta o disposizione buona che tenga. "si ama come s sa, e i passeri dormono sugli alberi" (anna)

    • e credo che con la tua frase "si ama come s sa, e i passeri dormono sugli alberi" (anna) tu abbia fatto centro.
      altresì come fai notare non sempre amare e stare insieme coincidono. Saperlo è di grande aiuto, ma ho l'impressione che quello che consideriamo amore spesso non lo sia e quindi decade la consapevolezza (se mai ne avremo una!!!)

      • un post su CST comincia con "bisogna avere fiducia nei miracoli". o qualcosa del genere.
        la cosa bella dell'amore e' che ti colpisce anche se ti nascondi dietro a 10mila metri di banalita'.

        • e quello si fa riconoscere e una volta che lo conosci ti dà consapevolezza

  6. O forse sono cambiati i tempi. le coppie scoppiano di più per il fatto che ci si sopporta meno di una volta .... Ed anche se nel racconto di Mariella è l'uomo che esce a comprare le "Bionde" credo che nella realtà poi sia il contrario.

    In passato le relazioni perduravano grazie anche al sacrificio delle donne che concedevano molto agli uomini, sopportando in silenzio, oggi non è più così, sembrerebbe che il livello di emancipazione raggiunto dalle donne facciasì che sopportino meno ( non è una critica .... anche se preferivo i vecchi tempi ;-)) certi comportamenti .

    Forse un tempo le relazioni si trascinavano avanti pur essendo finite da anni e del'amore era sparito gni traccia ..... Bhò ....chissà.... M.

    • condivido pienamente la tua ultima affermazione...penso che una volta si era costretti maggiormente a tirare avanti il carretto e fare finta di niente. Adesso è più normale che una coppia scoppi, quindi perche devo continuare a prendermi in giro?
      forse alla fine è più probabile che due persone non siano fatte per stare insieme tutta la vita, che subentra la noia, l'irrequitezza, magari la voglia di qualcun altro...
      o forse quando ci innamoriamo di qualcuno siamo una persona, dopo dieci anni siamo inevitabilmente cambiati...potremmo non piacerci più...

      • é inevitabile cambiare, anzi direi che è necessario.
        E non è detto che si cambi allo stesso modo, che entrambi cambino (e rimanendo sulle stesse frequenze).
        Prima si sopportava, ora non si sopporta.
        Gli imput della società sono talmente tanti da stordirci. Vogliamo di più. Non ci basta mai (e potrebbe essere un bene).
        Quindi forse "le perle rare" sono tali perché le coppie spesso non sono sinonimo di amore, perché le difficoltà e la noia, l'evolversi insieme non sempre sono possibili.

    • Anche. I tempi cambiano e l'emncipazione degli ultimi anni ha portato anche al cambiamento dei ruoli nella famiglia e nella società. la donna, più autonoma rispetto a prima, in grado di essere indipendende da un uomo a livello economico la spinge a sopportare di meno, a desiderare altro rispetto a prima.
      Non esiste solo la famiglia e le donne in qualche modo ora "possono".
      E probabilemente prima, anche se le coppie scoppiavano, si rimaneva a convivere sotto uno stesso tetto. Anche se l'amore era finito da un pezzo.

  7. Si sembra che quella di non sopportare sia diventata la via più frequentata e che forse richiede anche meno sacrificio, non è semplice rimanere insieme una vita ...... il fuoco dell'amore va alimentato ogni giorno altrimenti si affievolisce troppo e finisce soffocato dalla noia e dalla routine della quotidianità che scorre sempre uguale negli anni ......

    ..... Ma trovare la ricetta giusta ed impegnarsi tutti giorni non è semplice ..... purtroppo .

    M.

  8. Mi piacerebbe poter provare le stesse emozioni dei primi tempi, i battiti del cuore allo squillo del telefono, il desiderio continuo... ma quello purtroppo passa. E quello che resta non deve essere un sacrificio, ma un continuo scambio. Alimentare l'amore ogni giorno anche solo con un abbraccio, un parola, un pensiero. Ma deve essere reciproco, altrimenti l'altro prima o poi le andrà a comprare le sigarette, e non è detto che sia lui...


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