Elisa pioveva, cadeva come l’acqua buttata fuori da nuvole troppo cariche di vento, pioveva e si abbatteva sulla terra ferma, sui prati, sull’asfalto, sui grattacieli, sui centri commerciali. Elisa precipitava come grandine schiantata al suolo ma non sentiva niente, nessun dolore.

Umniah si truccava allo specchio. Gli occhi stanchi della notte passata, eppure decisi; quella doveva essere una mattina bianca, di quelle che ti alzi e non ti importa davvero di niente. Era autunno a Delhi. Ci guardavamo coi nostri modi giovani e dorati: lo scrutare dell’esperienza che credi di avere,...

Ti guardi allo specchio sempre con meno frequenza. I tuoi occhi sfuggono l’immagine riflessa quasi a voler rimandare ad altri quello che tu non vuoi vedere. Cosa ti infastidisce di più non lo sai nemmeno tu. All’inizio pensavi fossero le rughe di espressione quelle che ti facevano più male, le...

Presi per mano la mia vita. Ma le regole del gioco erano cambiate. Avevo con me i libri, qualche amico e una scatola di cerini. Quelli mono uso per intenderci, che ci puoi accendere le sigarette o al bisogno il fornello a gas. I sogni erano lontani,miraggi dietro invalicabili dune...

La notte ingombra il cielo delicata, con un manto immenso di nuvole. Poche stelle, forse due. La prima è luminosa, quasi accecante, ma la seconda è flebile, abbandonata o dimenticata da chissà quale costellazione. Il Fibber Magees sta sulla Parnell Street, vicino ad una delle zone più pericolose di Dublino....

Gli occhi di tua madre sono profondi come il cielo notturno, stellato e pieno di presagi. Un cielo amico, caldo e consolatore, che calma l’agitazione dei bambini prima di addormentarsi, che invita alla quiete e al sogno di un domani migliore. Davanti a me sembrano un libro aperto, ma scritto...