“Ma questa è una sputacchiera! Incredibile, non ne avevo mai vista una. Posso usarla?”
“Certo ragazzo! Dacci dentro!”
Intanto ridacchia, masticando qualcosa, di quasi croccante e bavoso, che per qualche porzione accenna a cadere, dalla bocca, provocando movimenti scomposti, e goffi, ma rapidi, da rettile, volti a impedire la perdita del gustoso mangiume. Al possibile imbarazzo risponde invece con nuove ridacchiate e masticamenti.
Il legno sporco e scheggiato fa da pavimento ad un ambiente appena in penombra, e ad una scala che da un lato (il più buio) sconfina oltre il soffitto, mentre un finto specchio è fulcro della parete opposta.
E ovunque sgabelli e ombrelliere di serpente.
E lampadine sospese, e qualche candela, tali con occhiali e barba, uno senza occhiali, ma vestito di rosso.
E in fondo, vicino ad una improbabile finestra chiusa (siamo infatti almeno due piani sotto il suolo) una schiena offre se stessa al mondo, riuscendo per ora ad apparire solo, vagamente... grigia, a scacchi.
“Grazie tante ma… per ora non mi viene da sputare. Forse riproverò più tardi!”
“Aaahh… non ti preoccupare… succede… si, succede, ma… se vuoipotreiprestartiunpo’delmiomangiume! Solo per poco però…"
“No, la ringrazio, deve essere squisito, ma ho vomitato appena venti minuti fa e ora non potrei mangiare assolutamente nulla, …e tantomeno mangiucchiare!”
"Mmmhh, beh... E’ un problema comune a chi viene qui, solo che, in genere, avviene... avviene dopo! ...haaa ha hahhahh (ridacchia come sopra ma in modo un po’ più schifoso).
...un frammento di una ventina d'anni fa